martedì 31 maggio 2011

Aprono a settembre le prime Scuole Speciali di Tecnologia


Il ministro Mariastella Gelmini ha presentato il 24 maggio a Palazzo Marini, presso la Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati il Piano Istituti Tecnici Superiori (ITS), per l’istituzione di un canale di istruzione terziaria non universitaria. Saranno scuole speciali di tecnologia e da settembre ne saranno attivate 58.
Gli Istituti Tecnici Superiori sono centri speciali di alta tecnologiaistituiti con l’intento di creare il canale di formazione superiore terziario non universitario.
Sono stati introdotti nell’ordinamento nazionale
Gli ITS sono un’alternativa all’Università per chi vuole completare una formazione tecnologica di livello,  pensata per i giovani e le aziende ad alto contenuto di innovazione.

L’idea generale  è raccordare le competenze e le risorse già esistenti sul territorio e indirizzarle all’alta formazione tecnica nei settori strategici per il Paese.
Gli ITS sono 58 in tutta Italia.

Può iscriversi chi è in possesso di un diploma  di scuola media superiore.

Il corso ha durata di 1.800-2.000 ore, con il 30% di tirocinio in azienda e all’estero.
Il 50% dei docenti deve provenire dal mondo del lavoro e delle professioni e il titolo rilasciato è quello di“Diploma di Tecnico Superiore” con CFU riconosciuti.

Il Diploma ha l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento,  pari al V livello del Quadro europeo delle qualifiche.
Gli ITS si collocano all’interno di un nuovo settore non esistente in Italia, quale quello del sistema “terziario post-secondario”.
Gli ITS hanno senso se in rapporto con il mondo della ricerca, con il mondo accademico e il lavoro e l’esigenze del mercato del lavoro.
Gli ITS vogliono accompagnare e formare i giovani alla valorizzazione dei risultati della ricerca tecnologica  più avanzata e vitalizzare le capacità di progettazione di percorsi innovativi con l’obiettivo di rafforzare e qualificare esperienze di specializzazione Tecnica Superiore  nelle aree tecnologiche di “Industria 2015”
Come ha stabilito la recente Legge 240 di riforma del sistema universitario con gli artt. 3 e 14, gli ITS rappresentano una concreta proposta formativa,  dotata di una propria specificità didattica, votata alla premialità di una costante attività laboratoriale in situazione.
Gli ITS rappresentano una Fondazione di partecipazione di diritto privato con apporto pubblico in cui  scuolastruttura formativa accreditata dalla Regione, impresa del settore produttivo, dipartimento universitario, ed ente locale, esercitano il ruolo di soggetti fondatori per assicurare standard organizzativi adeguati e piena occupabilità giovanile al termine di un percorso selettivo di durata biennale.
Gli ITS devono essere messi in grado di dare una risposta di sistema tra domanda e offerta di lavoro altamente qualificato, a condizione che sappiano recepire i fabbisogni formativi ed innovativi espressi dal mondo dell’impresa e realizzare una forte azione  di orientamento rivolta  alle famiglie, agli studenti, agli insegnanti.
Gli ITS devono segnare una discontinuità rispetto ai percorsi formativi della scuola secondaria di secondo grado.
La didattica dovrà abbandonare schemi e vincoli disciplinaristici per privilegiare metodologie più specificatamente legate alle realtà aziendali e, in generale,  al mercato del lavoro.

Non interessando alcuna prosecuzione  verticalizzata della formazione secondaria, interessa che i percorsi ITS costituiscano un punto essenziale di interazione tra FORMAZIONE e IMPRESA, abbandonando obsolete dispute tra ISTRUZIONE e APPRENDISTATO.


Fonte: Ministero dell' Istruzione, dell' Università e della Ricerca 

Nessun commento:

Posta un commento