lunedì 23 aprile 2012

Limiti e prospettive della ricerca universitaria (Francesco Sylos Labini)

LA FONDERIA  ha organizato un incontro alla London School of Economics nel corso del quale è stato presentato il seminario “LIMITI E PROSPETTIVE DELLA RICERCA UNIVERSITARIA ITALIANA” da parte di Francesco Sylos Labini. 
Ne ha discusso: Marco Simoni (LSE). [Venerdì 20 aprile, 18:00-19:30 London School of Economics and Political Science New Academic Building (Room: NAB.2.04) 54 Lincolns Inn Fields – WC2A 3LJ – Londra.

La Fonderia è un laboratorio politico nato a Oxford ma che guarda all'Italia. Un gruppo di giovani Italiani accomunati dalla voglia di cercare un punto di vista comune su problemi cruciali per l'Italia, usando la distanza per adottare un approccio più sistematico e meno fazioso con l'ambizione di fare proposte concrete per migliorare il nostro Paese. 

Il paradosso italiano illustrato da Francescio Sylos Labini consiste nel fatto che in definitiva siamo settimi al mondo per produzione scientifica, ma con governi che non investono e sembrano compiacersi delle difficoltà, indotte dalle carenze di finanziamenti, del sistema dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca pubblica,

Un Paese che alla scienza preferisce le scarpe made in Italy e che «... se vogliamo che l’Italia non scenda in serie B, dobbiamo esigere un’università di serie A».

A dire di Francesco Labyni: «... il dibattito è stato intenso e lungo ed è dovuto finire per limiti di tempo. Si è svolto nel nuovo fabbricato della LSE, quello inaugurato dalla Regina nel 2008. Esattamente quello in cui la sovrana chiese a un gruppo di economisti allineati per l’occasione come mai nessuno avesse previsto il crollo finanziario».


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lunedì 16 aprile 2012

Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio

COMUNICATO STAMPA

Senato della Repubblica, sala Nassiriya
Si annuncia la convocazione di una conferenza stampa
per martedì 17 aprile, dalle ore 12.00 alle 13.00.

Titolo: Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio
Tema: "Scuola e università beni comuni"
URL per rispondere al questionario: 
http://www.di.unito.it/valorelegale

I promotori:
Assemblea nazionale per un'università bene comune
Convenzione nazionale della scuola bene comune

Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio:
le Assemblee nazionali Università bene comune e Scuola bene comune insieme per smascherare gli espedienti ingannevoli sottesi al questionario proposto dal ministro Profumo sul sito del MIUR

Da alcune settimane il sito del Miur ospita un questionario sul valore legale del titolo di studio, organizzato in modo tale che appare realizzato pregiudizialmente al fine di ottenere un risultato scontato: "Sì all'abolizione del valore legale del titolo di studio". L'Assemblea nazionale per un'Università-bene-comune e la Convenzione nazionale della Scuola-bene-comune hanno pertanto deciso di proporre un loro questionario che risulti viceversa trasparente e senza secondi fini, esponendo esplicitamente gli argomenti sia di chi è favore sia di chi è contrario all'abolizione.

Attraverso l'iniziativa si vuole offrire ad ogni cittadina/o della Repubblica la possibilità di esprimersi in modo diretto su un tema che riguarda il futuro del nostro paese e la qualità della nostra democrazia: garantire o non garantire uguaglianza di opportunità nella formazione scolastica e universitaria alle nuove generazioni?

Da parte loro le Assemblee organizzatrici si sono già espresse negativamente rispetto all'abolizione del valore legale del titolo di studio. La mossa del MIUR appare infatti rientrare nei piani del processo di privatizzazione dell'istruzione pubblica già in atto, come emerge dal complessivo definanziamento di scuola e università; dall’adozione
di sistemi di valutazione punitivi; dal sostanziale azzeramento del fondo per il diritto allo studio; dal blocco del turn-over; dalla chiamata diretta degli insegnanti, dai contributi "volontari" delle famiglie per l’ordinario funzionamento delle scuole, e dall'aumento vertiginoso delle tasse universitarie.

Il risultato della cancellazione del valore legale del titolo di studio, in un paese come l'Italia, porterebbe inoltre in pochi anni a classificare i diplomati e i laureati solo in base alla scuola o all'ateneo di provenienza, e non alle reali qualità individuali. Verrebbe a realizzarsi così una divisione fra chi potrà permettersi scuole e università di serie A e chi non potrà per ragioni economiche, un ritorno a un passato che pensavamo ormai superato, quando i figli dei dottori facevano i dottori e i figli degli operai gli operai.
La parola dunque ai cittadini/e ricordando sempre e con ammirazione l'articolo 3 della nostra Costituzione nel suo secondo comma, che sintetizza l’agire e l’essere del nostro impegno civile:
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

URL per rispondere al questionario: 

http://www.di.unito.it/valorelegale

Inizio del controsondaggio 17 aprile 2012, conclusione 15 maggio 2012

Inviato da:
Assemblea nazionale per un'università-bene-comune - http://unibec.temilavoro.it/?p=79
Convenzione nazionale della scuola-bene-comune - http://www.urlodellascuola.it/
http://www.di.unito.it/valorelegale
www.di.unito.it


domenica 15 aprile 2012

ROARS sulla consultazione: valore legale dei titoli di studio

Politici e editorialisti che propagandavano l’esigenza di “abolire il valore legale del titolo di studio” non hanno mai chiarito di che cosa stessero effettivamente parlando. Per quanto riguarda i politici, di ciò vi è una prova istituzionale: i disegni di legge sul tema presentati in Parlamento, nella passata e nella presente legislatura, non dicono che cosa si dovrebbe abolire e sono tutti formulati come mera delega al governo, il quale dovrebbe scoprire che cosa deve essere fatto per realizzare l’obiettivo, che i testi presentano solo come slogan. Va comunque rilevato che i presentatori, forse consapevoli della vacuità dei testi stessi, non ne hanno mai chiesto la discussione.
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sabato 7 aprile 2012

DALL'ASSEMBLEA DI BOLOGNA del 23 e 24 marzo CONTROQUESTIONARIO SUL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO

Il mondo della scuola e dell'università si sono riuniti in assemblea a Bologna il 23 e 24 marzo per protestare contro la distruzione della scuola e dell'università pubblica operate dagli ultimi governi e per lanciare delle inziative coordinate con lo scopo di rilanciare la partecipazione dei cittadini per la difesa della cultura, dell'istruzione e della ricerca pubblica.

In quell'assemblea il mondo dell'università ha espresso una forte critica a tutte le politiche sul mondo della formazione portate avanti dai ministri Gelmini e Profumo, in particolare si è manifestata una forte preoccupazione per i recenti atti del governo 436 e 437 che alzano le tasse sul diritto allo studio e limitano le possibilità per gli atenei di assumere nuovi docenti e per meccanismi di valutazione degli atenei e dei prodotti della ricerca imposti dall'Anvur che mirano alla costruzione di un'università d'elité.


Inoltre tutte le componenti dell'università riunite in assemblea hanno espresso una durissima contrarietà all'abolizione del valore legale del titolo di studio, misura sostenuta da premier Monti, che ha l'obiettivo di differenziare le università tra atenei di serie A e di serie B.


Noi docenti, ricercatori, precari e studenti presenti in assemblea riteniamo che il questionario promosso dal Miur sul valore legale sia una truffa, costruita per avere un plebiscito in favore dell'abolizione del valore della laurea e non tanto per consultare realmente i cittadini, per questo lanciamo da oggi un contro-questionario autogestito che ha l'obiettivo di smascherare gli inganni costruiti dal ministero e di far emergere i reali problemi dell'università.

Vogliamo sfidare il ministro Profumo sul terreno della democrazia, siamo convinti che consultare davvero le componenti della comunità universitaria sia fondamentale per riaprire un dibattito serio sulle sorti dell'università italiana, che parta dai temi e dalle questioni di chi vive in prima persona le conseguenze delle riforme e dei tagli degli ultimi anni. Vogliamo difendere il valore legale del titolo di studio per difendere il valore reale del titolo di studio e dell'università.
A partire da oggi il nostro questionario è online ed è possibile scaricarlo in forma cartacea, saremo da subito presenti davanti alle scuole, alle università e nelle piazze di questo paese per spiegare alle persone le nostre ragioni e per far compilare il nostro contro-questionario convinti che riusciremo a raggiungiere e a far compilare il nostro testo ad un numero elevatissimo di persone.

Chiediamo a tutte le forze sociali e politiche di sostenerci nella battaglia in difesa dell'università pubblica e di difendere il valore legale del titolo di studio promuovendo il contro-questionario, che a breve sarà possibile compilare anche online e che abbiamo l'intenzione di diffondere in tutto il paese.
Quì di seguito potete trovare il contro-questionario nella versione definitiva, invitiamo tutti a stamparlo e a diffonderlo, sarà presto operativa una versione per la compilazione online.




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Per il rendiconto dei lavori dell'Assemblea del 22-23 marzo 2012 di Bologna clicca QUI

Per il documento finale completo approvato dall'Assemblea clicca QUI