sabato 16 aprile 2011

Riforma "a costo zero" pagata dagli studenti Aumenti delle tasse per sopravvivere ai tagli A fronte di un sottofinanziamento statale, università costrette a chiedere "un aiuto concreto" ai propri iscritti. Tra forzature, proteste e retromarce. Inchiesta su alcuni casi segnalati dai lettori

Nuove fasce di contribuzione, controlli fiscali più serrati, rimodulazioni degli importi da pagare: gli atenei, per compensare il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo) e per far quadrare i bilanci, dovranno cercare di massimizzare le entrate delle tasse universitarie.
Un problema che interessa, a macchia di leopardo, molte realtà accademiche sparse in tutta Italia: a fronte di un sottofinanziamento statale le università saranno costrette a chiedere "un aiuto concreto" ai propri iscritti per sopravvivere.
Al momento la situazione è fluida, difficile fare previsioni: c'è chi ha già aumentato le tasse lo scorso anno e sta pensando a un "ritocchino" per il prossimo; chi non ha alzato gli importi ma ha ridotto giocoforza il capitolo "diritto allo studio"; chi, ancora, pescherà principalmente nelle tasche dei fuoricorso.
Il trend comunque è chiaro: la Riforma dell'Università "a costo zero" - secondo la vulgata cara al ministro Gelmini - verrà pagata soprattutto dagli studenti.


Per leggere tutta l'inchiesta di repubblica.it del 13/04/2011 clicca qui.

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