sabato 16 aprile 2011

Diritto allo studio stile Pdl doppio taglio per le borse studio

La denuncia dagli studenti dell'Udu dopo un incontro al Ministero: per il 2011 il fondo era stato ridotto a 125 milioni, ma viene ulteriormente decurtato di altri 23. "E' una conseguenza della riduzione dei trasferimenti alle Regioni" di SALVO INTRAVAIA

Borse di studio universitarie alleggerite e decreto sul diritto allo studio in alto mare. Gli studenti dell'Udu, seduti al tavolo ministeriale che si dovrebbe occupare del decreto legislativo sulla "Revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio", scoprono che l'esecutivo ha operato un taglio netto del 18 per cento sulle somme stanziate per il 2011 dalla Finanziaria. Motivo? Il taglio ai trasferimenti alle regioni, che hanno spinto le stesse a investire più risorse nei trasporti pubblici, e i mancati introiti della vendita delle frequenze televisive, il cui bando è ancora al palo.


Ma non solo. Il decreto in questione, uno dei 48 che daranno attuazione alla riforma Gelmini dell'università, parte in salita e per evitare di scriverne uno vuoto di contenuti occorre modificare la legge 240. "Ancora una volta  -  dichiara Gianluca Scuccimarra, dell'Unione degli universitari  -  a fare le spese dell'incapacità di questo governo sono i soggetti più deboli come gli studenti che vedranno ancora una volta negato il proprio diritto ad avere una borsa di studio". Secondo quanto comunicato al tavolo dai tecnici del ministero, "il Fondo integrativo per le borse di studio, che per il 2011 doveva essere di 125 milioni e 245 mila euro, passa a 101 milioni e 628 mila euro: ben 23 milioni e 617 mila euro in meno".

"Il taglio è dovuto, per 11 milioni circa, ai tagli ai trasferimenti da parte dello stato alle Regioni, le quali, messe con le spalle al muro
dal governo, avrebbero scelto di investire sui trasporti pubblici, con conseguente riduzione da parte del Ministero dell'economia di tutti gli altri capitoli di spesa; dall'altro (12 milioni circa) all'accantonamento da parte del ministero dell'Economia dovuto alla mancata vendita delle frequenze televisive". L'altra questione riguarda quello che gli studenti definiscono uno "strafalcione legislativo" che probabilmente bloccherà i lavori della commissione.

Per leggere tutto l'articolo di repubblica.it del 13/04/2011 clicca qui.

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