sabato 9 luglio 2011

Intervista sulla riforma "Gelmini" di Sergio Brasini (Professore Ordinario di Analisi di Mercato, Facoltà di Scienze Statistiche, Università di Bologna)

“I dati a nostra disposizione dicono che, nonostante tutti i suoi difetti, l’Accademia italiana si caratterizza per una produzione scientifica e didattica tra le migliori al mondo. Pur in presenza di uno dei finanziamenti per la ricerca più bassi al mondo (1,14% del Pil), l’Italia è infatti al sesto posto per produzione scientifica secondo l’ultima classifica stilata dalla Royal Society britannica (che ci attribuisce il 3,7% delle pubblicazioni citate in altri studi al mondo). Le nazioni che ci precedono sono quei paesi che investono in questo settore una frazione percentuale del Pil maggiore della nostra, il che implica anche una buona efficienza. La riforma purtroppo non potrà aiutare l’Italia a migliorare la sua situazione, perché a fronte di una pretesa opera di razionalizzazione avvalla di fatto un piano epocale di tagli al finanziamento del sistema universitario, che sta colpendo e colpirà in maniera lineare e pressoché indiscriminata tutte le realtà, penalizzando anche quelle più efficienti”. Un’attenta valutazione della collocazione della nostra ricerca e della nostra didattica nelle graduatorie internazionali più acclarate, ci viene, ex professo, da Sergio Brasini, Professore Ordinario di Analisi di Mercato nella Facoltà di Scienze Statistiche dell'Alma Mater Studiorum presso l’Università di Bologna. È Presidente da tre anni del corso di Laurea in Finanza, Assicurazioni e Impresa presso la sede di Rimini dell'Ateneo di Bologna. I suoi principali interessi di ricerca sono orientati ai metodi statistici per la valutazione dell'efficacia delle strategie di marketing-mix; ai modelli di comportamento del consumatore; all'analisi statistica della soddisfazione della clientela."

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