mercoledì 6 febbraio 2013

La follia burocratizzante impera con il DM 30.01.2013, n. 47

Consentitemi una domanda, ma il tempo che noi "impieghiamo" per soddisfare questi obblighi burocratici, riorganizzando i nostri corsi di laurea, come può essere calcolato nel bilancio "produttivo" del sistema universitario? 
La chiamano qualità ma adempiere al decreto ministeriale comporta, fare questa "roba" (Relazione di riesame, SUA) oltre al Rad (modello A, B1 e B2).
E' evidente che tutta questa attività per garantire l'offerta formativa AA per AA sottrae tempo alle attività per cui un Ateneo viene davvero valutato (didattica & ricerca): questo malus, da quale bonus è compensato?

"Se il controllo della qualità non è in sé una cattiva idea, lo stesso non si può dire del modo in cui il Ministero, basandosi sulle indicazioni dell’ANVUR, ha scelto di metterla in pratica. Annunciato da un comunicato stampa del Ministro, è infine uscito il D.M. 47 del 30/1/2013 che recepisce il documento sull’Autovalutazione, Valutazione periodica e Accreditamento (A.V.A.) di sedi universitarie e corsi di studio, diffuso dal ANVUR nel luglio scorso. 
L’obiettivo è ambizioso. Scrive il Ministro nel comunicato stampa: “Le attività di valutazione [...] dovranno verificare e accertare la qualità della didattica e della ricerca, dei corsi di laurea, dell’organizzazione delle sedi e dei corsi di studio, nonché la presenza e i requisiti delle strutture al servizio degli studenti, come le aule e le biblioteche, il resto degli strumenti didattici e tecnologici e, non ultimo, la sostenibilità economico-finanziaria dell’ateneo.” Per chi non sta alle regole la pena è capitale: “Il rispetto di tali requisiti sarà condizione necessaria per ricevere l’accreditamento iniziale.”  Gli atenei dovranno assicurarsi di rientrare nei parametri stabiliti dal Ministero per ricevere l’accreditamento iniziale (e quindi di poter rimanere aperti) entro il 4 marzo 2013: quattro settimane scarse!
Fra tutti i requisiti per l’accreditamento iniziale delle sedi richiesti dal D.M. 47 ci sono due vincoli quantitativi: uno è posto sulla quantità massima erogabile di didattica (misurata in ore di didattica erogata dai docenti), quello che nei documenti dell’ANVUR e nel D.M. 47 viene chiamato “indicatore DID”; l’altro concerne la numerosità massima degli studenti per corso di studio.  Entrambi i valori dipendono dal numero di docenti dell’ateneo. Vi è poi un terzo indicatore, riferito alla “sostenibilità economico/finanziaria” che rende più stringenti i requisiti per istituire nuovi corsi di studio. Gli altri requisiti si riferiscono alla struttura organizzativa e burocratica che gli atenei devono mettere in piedi per sostenere il processo di accreditamento. In questo articolo ci concentriamo sui requisiti quantitativi della didattica erogabile e della numerosità degli studenti, rimandando ad altra occasione l’esame delle procedure amministrativo-burocratiche richieste per l’accreditamento.

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