Università: diminuiscono i laureati e si blocca la mobilità sociale
Negli
ultimi 10 anni gli iscritti all’università sono diminuiti del 17%,
mentre le tasse universitarie aumentano costantemente: addirittura +7%
solo nell’ultimo anno (dati O.N.F. - Osservatorio Nazionale
Federconsumatori).
I
dati forniti dal Cun (consiglio Universitario nazionale) denunciano
inequivocabilmente come sia stato leso, di fatto, il diritto allo
studio, soprattutto delle famiglie meno abbienti e si sia bloccata la
mobilità sociale.
Anche la contrazione dei docenti (-22%) conferma che il nostro Paese non investe più in sapere, innovazione e ricerca.
Accanto alla fuga dei cervelli ormai
si è consolidata l’idea che la laurea non garantisca più migliori
possibilità lavorative. Del resto, il lavoro professionale è mal pagato:
il reddito dei professionisti iscritti alla gestione separata INPS è di
16.555 euro lordi annui, in calo del 30% negli ultimi 5 anni
(elaborazioni su dati INPS 2011).
Tutto
questo ci rende inadempienti rispetto alle direttive europee, che
chiedono agli Stati membri di investire sul futuro delle giovani
generazioni garantendo l’accesso ai saperi e alle professioni e,
soprattutto, mette il nostro Paese in grave difficoltà nella
competizione internazionale.
Di
fronte a questa situazione, dichiarano Federconsumatori e UdU, è
necessario un piano straordinario che inverta una tendenza che sta
diventando strutturale.
L'Italia
è uno dei paesi in Europa con il minor tasso di laureati per abitante,
questi dati ci dicono che la situazione peggiorerà drasticamente nei
prossimi anni. Se il sistema Italia vuole uscire dalla peggior crisi
economica della sua storia repubblicana, deve assolutamente ripartire
dall'università e dai suoi giovani, ma senza investimenti e con soli
tagli questo è impossibile.
http://www.federconsumatori.it/ShowDoc.asp?nid=20130131171708&t= |
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venerdì 8 febbraio 2013
Federconsumatori: UNIVERSITA' - Comunicato stampa del 31 gennaio
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