venerdì 1 febbraio 2013

Diritti costituzionali calpestati: che sia oboleta la Costituzione o in mala fede chi giura e/o ha giurato sulla Costituzione ?


mfurfaro  
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”. Articolo 34 della Costituzione italiana.

MARCO FURFARO – Nell’Italia dei Professori non abbiamo più studenti

 Un articolo che non viene rispettato, anzi. Ma che dà luogo a un’illusione collettiva per una generazione cresciuta e formatasi grazie alle fatiche dei propri genitori: quelli che vedevano il conseguimento della laurea per i figli come il biglietto vincente per l’entrata nel mercato del lavoro, quelli per cui loro avrebbero dovuto avere una vita più serena, un lavoro migliore del loro. Niente di tutto questo.

Nel paese in cui si parla di merito, a sproposito, da circa vent’anni, uno studente su quattro non ottiene la borsa di studio nonostante l’abbia vinta. Questo perché l’Italia è l’unico paese Ocse in cui esiste l’insopportabile figura dello “studente idoneo non beneficiario”: studenti che hanno vinto la borsa, per le condizioni economiche (svantaggiate) della propria famiglia e perché in pari con gli esami (il merito), ma che gli viene negata per mancanza di fondi. Qualcosa di incostituzionale, a leggere sopra, ma che sembra interessare molto poco la classe dirigente di questo paese. A coloro cui la borsa viene erogata non va molto meglio: nel Lazio, per esempio, l’Azienda regionale per il diritto allo studio ha concesso la borsa in molti casi con ben due anni di ritardo.
Anche per questo diminuiscono le immatricolazioni all’università. Perché non c’è solo la precarietà di una generazione, c’è la povertà che imperversa, il lavoro che manca e che restringe le possibilità di accedere agli studi formativi, di pagarsi l’Università, un affitto e tutto i costi di un soggetto in formazione.
Negli ultimi dieci anni, gli immatricolati sono scesi da 338.482 (anno accademico 2003-2004) a 280.144 (2011-2012), con un calo di 58.000 studenti (-17%). Come abbondantemente scritto in queste ore, è come se in un decennio fosse scomparso un intero ateneo di grandi dimensioni, ad esempio la Statale di Milano.

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