a) per lo Stato non si tratta di un risparmio, ma di una semplice "partita di giro": lo stipendio di questi professori verrà pagato dal sistema previdenziale invece che dall'Università
b) la norma è in palese controtendenza con l'aumento delle aspettative di vita, e i conseguenti progetti di aumento generalizzato della età pensionabile, in atto anche in altri paesi europei
c) introduce una ulteriore discriminazione all'interno della docenza universitaria, differenziando professori associati e ordinari
d) non permette una parallela apertura ai giovani in quanto continuano ad applicarsi le norme di parziale blocco delle assunzioni introdotte dalla manovra economica dello scorso anno
e) riduce ulteriormente la capacità degli atenei di offrire percorsi di formazione superiore, costringendoli a ridurre l'offerta didattica
f) toglie anticipatamente dal lavoro delle persone che, dedicandosi ad una attività di tipo intellettuale, è giusto invece che restino attive più a lungo degli altri lavoratori
g) si rivolge infine ad una categoria che è stata già tartassata con tanti altri provvedimenti che ne hanno limitato le prospettive di carriera. Infatti la generalizzata alta età di entrata nei ruoli universitari, accoppiata al blocco pluriennale delle carriere introdotto dal Decreto Legge 78/2010 e successive modificazioni, fa sì che i docenti universitari non abbiano quasi mai il tempo di raggiungere le classi più alte della carriera, e i relativi livelli economici, con conseguente danno economico sia quando sono in servizio che quando andranno in pensione.
Il CNU invita i colleghi alla mobilitazione e si farà promotore, assieme alle altre associazioni sindacali, delle necessarie forme di protesta.
La Presidenza CNU
20 Ottobre 2011
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