venerdì 9 dicembre 2011

Europa 2020 prevede nuovi traguardi apparentemente irragiungibili per il nostro Paese (se continua ad avere obiettivi di segno opposto)


La Commissione Europea nel piano strategico denominato Europa 2020 ha individuato cinque assi di intervento ritenuti chiave per rilanciare l’economia comunitaria – occupazione, ricerca e sviluppo, clima ed energia, lotta alla povertà e istruzione – fissando per ciascuna linea di azione degli obiettivi molto concreti da raggiungere entro il 2020. Nel settore che qui interessa, quello dell’istruzione, i paesi UE sono chiamati a:
- ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10% nella popolazione di età compresa tra i 18 e i 24 anni;
- conseguire una percentuale di laureati pari almeno al 40% nella fascia di età tra i 30-34 anni.


L’Italia è molto lontana da entrambi i traguardi. I giovani (fra i 30-34 anni) in possesso di un diploma di laurea sono il 19% contro una media europea del 30%, dietro di noi si posizionano soltanto la Slovacchia, la Romania e la Repubblica Ceca (Fig. 1). Il livello di istruzione è senza dubbio cresciuto nella popolazione italiana – basti osservare che nella fascia di età 55-64 anni i laureati raggiungono a stento il 10% – ma è altrettanto indubbio che i passi compiuti dal nostro paese sono modesti se comparati a quelli di altri paesi, i “cugini” Francia e Spagna in testa.

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