sabato 15 settembre 2012

Un episodio accademico pubblicato nel 1947

Di George J. Stigler, Columbia University
«Bulletin of the American Association of University Professor», n. 4, Winter 1947
Traduzione dall’inglese di Piero S. Graglia

"Ho proposto in passato la tesi che le nostre università stiano andando all’incontrario. Mentre un uomo è ancora giovane, curioso e pieno di energia, gli viene chiesto di insegnare così tanti corsi di base, correggere e assistere a così tanti esami – e pulire così tanti pavimenti a casa sua – che difficilmente può fare ricerca. Pure le sue estati le passa a cercare di guadagnare qualcosa di più. Quando diventa vecchio il suo carico didattico si dimezza, le incombenze amministrative e burocratiche le sbrigano i suoi assistenti – e il suo stipendio raddoppia. Ma a quel punto lui si trova oltre la fase creativa della sua vita, e sviluppa piuttosto le sue abilità nel bridge e nel golf. Pinzio, il venerabile maestro delle lingue romanze, era d’accordo che ci fosse sempre molto di vero in ogni accusa, ma pensava che ogni rimedio fosse peggio del male. E raccontava questa storia.

Circa trenta anni fa un giovanotto di nome Seguira divenne il rettore di una Università in un paese del Sud America dove suo padre aveva da poco finanziato una rivoluzione vittoriosa. Seguira, che era sempre stato un giovane dissoluto e gaudente, sorprese tutti diventando all’improvviso un morigerato riformatore – una specie di Hutchins[1] in stile antico romano. Egli cominciò quindi a pensare a una riforma che il mondo universitario, sottolinea Pinzio, richiedeva con urgenza, e alla fine pensò al sistema meritocratico. Di lì a poco, impose così le seguenti regole."


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