domenica 14 agosto 2011

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Decreto Ministeriale 4 agosto 2011 n. 345

DM relativo agli indicatori per la valutazione dei risultati dell’attuazione dei programmi delle Università per il triennio 2010/2012 (attuazione dell’art. 1-ter, comma 2, del decreto legge 31 gennaio 2005, n.7, convertito dalla legge 31 marzo 2005, n.43)

(Omissis) 


Art. 1
(Parametri e Criteri)

1. In relazione a quanto previsto dall'art. 1-ter (programmazione e valutazione delle Università), comma 2, del decreto legge 31 gennaio 2005 n. 7, convertito dalla legge 31 marzo 2005, n. 43 e dal D.M. 23 dicembre 2010, n. 50 con il quale sono state definite le linee generali d'indirizzo della programmazione delle Università per il triennio 2010-2012, con il presente decreto sono individuati, come indicato dall'art. 3 del D.M. n. 50/2010, i parametri e i criteri, definiti mediante indicatori quali-quantitativi, nel seguito denominati Indicatori, per il monitoraggio e la valutazione (ex post) dei risultati dell'attuazione dei programmi delle Università.

2. Gli Indicatori di cui al comma 1 e le modalità per la relativa utilizzazione sono riportati nell'allegato al presente decreto, che ne costituisce parte integrante.

Art. 2

1. I programmi relativi alla parte restante del triennio 2010-2012, secondo quanto già previsto all'art. 2 (Programmazione delle Università), comma 2, del D.M. n. 50/2010, sono adottati dalle Università entro 90 giorni dalla data della registrazione del presente decreto da parte della Corte dei Conti.
Il presente decreto è trasmesso alla Corte dei Conti.
Roma, 4 agosto 2011
F.to IL MINISTRO

Allegato
I parametri e i criteri, definiti mediante indicatori quali-quantitativi (nel seguito denominati Indicatori), per il monitoraggio e la valutazione (ex post) dei risultati dell’attuazione dei programmi delle Università, sono individuati nel modo appresso indicato, facendo riferimento alle linee generali d’indirizzo per il triennio 2010-2012 e alle connesse aree di attività (lettere a), b), c), d) ed e)) definite
nell’Allegato A) al D.M 23/12/2010, n. 50. Per ciascuna di tali aree, sono individuati più Indicatori di risultato, relativi a un dato periodo di tempo t.

a) i corsi di studio da istituire e attivare nel rispetto dei requisiti minimi essenziali in termini di risorse strutturali ed umane, nonché quelli da sopprimere
Indicatore a.1 - Numero medio di docenti di ruolo che appartengono a (SSD) di base e caratterizzanti per corso di laurea e di aurea magistrale attivati
Indicatore a.2 - Proporzione di studenti immatricolati ai corsi di laurea magistrale che hanno conseguito la laurea in un’altra Università in un numero di anni non superiore alla durata normale del relativo corso, aumentata di un anno

b) il programma di sviluppo della ricerca scientifica
Indicatore b.1 - Proporzione di personale attivamente impegnato nella ricerca
Indicatore b.2 - Tasso di attrattività del corso di dottorato

c) le azioni per il sostegno ed il potenziamento dei servizi e degli interventi a favore degli studenti
Indicatore c.1 - Rapporto fra CFU effettivi e CFU teorici
Indicatore c.2 - Proporzione di iscritti che hanno svolto stage formativi esterni all’Università di appartenenza durante il corso di studi

In prospettiva e in relazione all’avvio dell’Anagrafe nazionale dei laureati e alla disponibilità dei dati necessari, sarà utilizzato in aggiunta all’indicatore c2, anche il seguente Indicatore c2-bis:
Indicatore c.2-bis - Proporzione di laureati occupati ad un anno dalla laurea sul totale dei laureati dello stesso anno

Nei successivi trienni di programmazione, in relazione alla adozione di un omogeneo sistema di rilevazione delle opinioni degli studenti, potrà essere altresì preso in considerazione anche uno specifico indicatore di qualità della didattica valutata dagli studenti.

d) i programmi di internazionalizzazione
Indicatore d.1 - Valore medio tra:
d.1.1 Proporzione di iscritti che hanno partecipato a programmi di mobilità internazionale (in regime di scambio e non)
d.1.2 Proporzione di studenti stranieri iscritti a corsi di laurea magistrale
d.1.3 Proporzione di studenti stranieri iscritti ai corsi di dottorato
Indicatore d.2 - Entità delle risorse acquisite dall’Unione europea e da agenzie e enti, esteri e internazionali

e) il fabbisogno di personale docente e non docente sia a tempo determinato che indeterminato, ivi compreso il ricorso alla mobilità 
Indicatore e.1 - Proporzione di risorse disponibili non impegnate per la copertura costi del personale (di ruolo e non)

In coerenza con quanto disposto dall’art. 3, comma 1, del D.M. n. 50/2010 il Ministero prende in considerazione i predetti Indicatori di risultato “facendo riferimento ai miglioramenti o ai peggioramenti che caratterizzano gli esiti delle attività di ciascuna Università”.
A tal fine, relativamente a ogni Indicatore di risultato, in ciascuna delle predette aree di attività, sono calcolati indici parziali di variazione dei risultati utilizzando la differenza tra i valori dei singoli Indicatori di risultato relativi alla fine degli anni 2010 e 2011 rispetto a ciascuno degli anni precedenti ad essi. Tali indici parziali sono normalizzati (rapportando ciascuno alla somma degli indici parziali relativi a tutte le Università nello stesso periodo *), affinché assumano valori compresi tra zero e uno, e siano pertanto utilizzabili per il calcolo dell’indice complessivo di variazione dei risultati, secondo quanto appresso indicato.
Al fine di pervenire a un indice complessivo di variazione dei risultati, vengono calcolate per ciascuna Università - trattando opportunamente gli eventuali dati anomali - le medie dei predetti indici parziali utilizzando le ponderazioni appresso indicate:
> all’interno di ogni area di attività, a ciascun indice parziale (normalizzato) viene assegnato identico peso, la cui media fornisce il valore sintetico della variazione dei risultati relativo all’area di attività considerata;
> assegnando a ciascuna delle predette 5 medie d’area identico peso (p=0,2) e sommando i valori ottenuti vengono calcolate le variazioni complessive di risultato di ogni Università. Al fine di tenere conto delle specificità degli Istituti universitari statali a ordinamento speciale (Scuole Superiori, Scuole di dottorato e Università per stranieri), gli stessi possono effettuare specifiche opzioni relativamente alle ponderazioni da attribuire ai risultati nelle cinque diverse aree di attività entro il limite massimo del 50% (p=0,5) per ciascuna area di attività.
> infine, secondo quanto disposto dall’art. 3, commi 3 e 5, del predetto D.M. n. 50/2010, “al fine di tenere conto delle diversità dimensionali e di prestazione delle Università” i predetti valori sono ulteriormente ponderati “mediante l’utilizzazione del modello per la ripartizione del fondo di finanziamento ordinario”, ovvero, per gli Istituti a ordinamento speciale, “mediante le percentuali di ripartizione del fondo per il finanziamento ordinario relative agli stessi”.
L’indice complessivo in tal modo ottenuto, opportunamente normalizzato, sarà utilizzato ai fini di quanto indicato dall’art. 3, comma 4, del D.M. n. 50/2010.
In relazione a quanto disposto dallo stesso art. 3, comma 4, i predetti indici sono calcolati separatamente per le Università statali, ovvero per le Università non statali, ovvero per le Scuole Superiori e gli Istituti universitari di alta formazione dottorale, ovvero per le Università per Stranieri.

* Al fine di ovviare alle difficoltà operative poste dalla eventuale presenza di indici parziali negativi o uguali a zero, tutti gli indici parziali vengono preliminarmente normalizzati utilizzando per ogni Università lo scarto rispetto all’indice parziale minimo (relativo cioè all’Università in cui lo stesso assume il valore più basso) incrementato di 1.

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