BOZZA DI MOZIONE CRUI.
Assemblea Generale - Roma, 21 luglio 2011
La CRUI ha incontrato nei giorni scorsi il Ministro Gelmini in occasione della Giunta del 6 luglio u.s. e, successivamente, il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano il 20 luglio u.s. In tali sedi è stato evidenziato il positivo contributo che l’Università italiana, pur in un momento di obiettive difficoltà, ha offerto alla crescita del Paese.
Le cifre sono eloquenti a riguardo. I corsi di studio hanno subìto una razionalizzazione accompagnata da una forte riduzione nel numero dei docenti; la capacità degli Atenei di porsi al servizio dei Territori e del mondo dell’impresa è comprovata dal significativo incremento delle attività di ricerca e di supporto al trasferimento tecnologico; ben oltre la metà degli Atenei ha già completato il processo di riforma statutaria di cui alla L. 240/2010, con risultati sovente innovativi specie nella promozione del merito in tutte le sue forme.
A questo lavoro svolto si aggiungono inoltre i risultati certificati a livello internazionale e le eccellenze che il nostro Paese esprime. Le eccellenze si concretizzano nella preparazione dei giovani e nella loro capacità di affermarsi anche fuori dal nostro Paese.
Questo sforzo compiuto e tutti i successi riconosciuti verranno irrimediabilmente compromessi alla luce dell’ulteriore taglio di più del 5% del FFO previsto per il 2012. Il taglio complessivo subìto dal sistema universitario italiano nel triennio 2010-2012 non ha eguali nel contesto internazionale: toccherà il 12% che diviene il 18% se vi si aggiungono gli effetti dell’inflazione. Né può essere passato sotto silenzio il taglio superiore al 50% del contributo alle Università non statali.
Per la prima volta, a legislazione vigente, l’FFO del 2012 risulterà inferiore per circa 300 mln di euro al valore delle spese per stipendi e assegni fissi, al netto – si badi bene - dei risparmi derivanti dalle cessazioni e malgrado gli stipendi siano nominalmente bloccati. A questi si devono necessariamente aggiungere gli almeno 100 mln di euro che mancano dal fondo per il diritto allo studio, in pratica azzerato per il prossimo biennio.
L’alta formazione è un investimento per il futuro e non una semplice spesa tanto più importante nei momenti di forte disagio economico e sociale come quelli che il Paese sta vivendo. Solo partendo da questo riconoscimento e consapevoli del percorso compiuto in questi anni si potrà dare una prospettiva a un’intera generazione di giovani.
La CRUI è disponibile ad aprire una discussione con tutti i soggetti istituzionali che condividano l’importanza dell’alta formazione per la costruzione di un Paese competitivo e nuovamente in crescita, con lo scopo di fornire proposte per un nuovo modello di sviluppo attraverso il sistema universitario.
E' importante informare. Aggiungerei tuttavia qualcosa nel titolo:
RispondiEliminaANCHE LA CONFERENZA DEI RETTORI E' CONSAPEVOLE DEL DISASTRO CHE SI CONFIGURA ALL'ORIZZONTE, CUI HA DOLOSAMENTE CONTRIBUITO !!!!
Rino Esposito