La legge 240/2010 ha istituito l’abilitazione scientifica nazionale per l’accesso ai ruoli di professore universitario prevedendo che la valutazione dei candidati avvenga secondo dei “criteri e parametri” stabiliti da un decreto ministeriale, ora in corso di emanazione. Con questa disposizione viene stabilito che la selezione dei professori non sia frutto della libera valutazione di commissioni indipendenti, ma venga assoggettata a delle regole ministeriali. Diversi decenni di cattive pratiche - che in alcuni casi si sono configurate come dei veri e propri abusi - hanno spinto il legislatore a togliere all’accademia il controllo sulla selezione dei docenti. Il dibattito si è ora spostato sulla definizione di queste nuove “regole” ministeriali. Il decreto che istituisce l’abilitazione dei professori recita che: «il Ministro, con proprio decreto, definisce criteri e parametri, differenziati per funzione e per area disciplinare, ai fini della valutazione dei candidati». Per la definizione dei «criteri e dei parametri» il Ministro ha chiesto dei pareri a tre suoi organi di consulenza: l’ANVUR, il CEPR e il CUN, i quali, lavorando in modo autonomo, hanno prodotto delle proposte articolate.
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