ANDU - Statuti: ‘partita truccata’
Nell’audizione al Senato la Confindustria non ha mancato di auspicare “che nella fase di redazione degli statuti, gli atenei abbiano il coraggio di inserire un numero consistente di stakeholder esterni i quali non rappresentano a suo giudizio una minaccia, ma si configurano quali consiglieri indipendenti in grado di offrire un contributo essenziale.”
E ieri, 2 giugno, sul Sole 24-ore, giornale della Confindustria, Daniela Venanzi, “ordinario di Finanza aziendale”, ha denunciato la “tendenza a limitare il ruolo degli esterni, quando la legge li impone, nel consiglio di amministrazione o nel nucleo di valutazione”.
Daniela Venanzi, che peraltro svolge un’interessante analisi sull’elaborazione in corso degli Statuti, scrive anche che “a volte i componenti della commissione statuto sono indicati dagli organi che la riforma esautora.”
Venanzi evidentemente non ha presente che la Legge volutamente assegna agli “organi che la riforma esautora” la scelta della commissione e l’approvazione del ‘nuovo’ Statuto, anziché, come l’ANDU ha chiesto, prevedere un organo ‘costituente’ composto esclusivamente da rappresentanti direttamente eletti da tutte le componenti.
Ma la stessa Venanzi, visto che i ‘nuovi’ Statuti non saranno elaborati dagli Atenei, ma dalle oligarchie che li dominano, invece di chiedere l’interruzione della ‘partita truccata’, chiede al Miur di ‘aggiustarla’ invitandolo a non farsi ingannare “da statuti (che dovranno passare al suo vaglio) snelli e deliberatamente reticenti”.
Insomma, sia l' arbitro (il MIUR) a decidere i risultati delle ‘partite truccate’, e questo nonostante la Legge non glielo consenta.
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