Il CNRS francese lo definisce il “paradosso italiano”. Riguarda il fatto
che, a fronte degli scarsissimi finanziamenti pubblici e privati alla
ricerca scientifica, il numero (e la qualità) delle pubblicazioni
scientifiche dei ricercatori italiani è significativamente alto. Si
calcola che – nel periodo compreso fra il 2004 e il 2006 – il
finanziamento pubblico alle Università italiane è stato circa pari
all’1.13% del PIL, contro l’1.84% della media europea e che il
finanziamento da parte di imprese private è stato pressoché irrilevante.
In Italia, sono occupati nel settore della ricerca poco più di 3 lavoratori su mille occupati; in Francia lavorano 8 ricercatori su mille occupati. Fra il 1998 e il 2008, i ricercatori italiani, nel loro complesso, hanno prodotto quasi 380mila pubblicazioni, ponendo il nostro sistema della ricerca all’ottava posizione nel mondo e alla quarta posizione in Europa. I ricercatori italiani più produttivi sono collocati nelle aree delle scienze mediche, matematiche e fisiche, e, in questi settori, nel periodo considerato, le pubblicazioni italiane sono state fra quelle maggiormente citate su scala internazionale.
In Italia, sono occupati nel settore della ricerca poco più di 3 lavoratori su mille occupati; in Francia lavorano 8 ricercatori su mille occupati. Fra il 1998 e il 2008, i ricercatori italiani, nel loro complesso, hanno prodotto quasi 380mila pubblicazioni, ponendo il nostro sistema della ricerca all’ottava posizione nel mondo e alla quarta posizione in Europa. I ricercatori italiani più produttivi sono collocati nelle aree delle scienze mediche, matematiche e fisiche, e, in questi settori, nel periodo considerato, le pubblicazioni italiane sono state fra quelle maggiormente citate su scala internazionale.
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